BUONE VACANZE…TUTTI I GIORNI
“Gli uomini hanno paura di abbandonare le loro menti,
perché temono di precipitare nel vuoto senza potersi arrestare.
Non sanno che il vuoto non è veramente vuoto,
perché è il regno della via autentica” (Huang Po)
Il termine vacanza deriva dal latino “vacare” ovvero essere vuoto, libero.
Si intuisce come i concetto di vacanza vada ben oltre al viaggiare e ostentare vizi che vengono fatti 15 giorni l’anno.
Vacanza è fare vuoto nella mente, “essere vacui, vuoti” come suggerisce la stessa etimologia. Fare questo significa potersi permettere di rilassarsi anche in mezzo al caos, cosicché diventi una pratica pressoché quotidiana e non concentrata in sole 2 settimane l’anno.
Se riduciamo la vacanza ad un periodo confinato, rischiamo di diventare dei “Liberti”, ovvero, nell’antica Roma, gli schiavi liberi, che però mantenevano sempre una relazione di sudditanza con il loro padrone, come se continuassero, almeno psicologicamente, ad essere schiavi; quante volte mentre siamo in vacanza continuiamo a guardare le mail di lavoro o a pensare a come risolvere o affrontare una questione lavorativa una volta rientrati dal lavoro…in uno stato psicologico di “schiavi del fare”.
Cerchiamo quindi ogni giorno di dedicarci alla cura di noi stessi, regalandoci un momento per entrare nell’Oblio e cercare i Silenzio.
Il vuoto è una sorgente che si sta realizzando, dove il tuo essere sta creando e dove la tua opinione razionale conta meno di niente.
Il vuoto ti ricorda che non ci sono stili, preconcetti o modelli da seguire, ma bisogna lasciare spazio all’energia creatrice, la nostra vera essenza.
“La mente non ha bisogno di essere riempita, ma, come la legna da ardere, di una scintilla che la accenda” Plutarco
Il seme si nasconde nella terra per creare le piante, l’uovo fecondato è al riparo nell’utero. Quando ci rifugiamo in noi stessi entriamo nell’uovo cosmico, come amavano dire gli alchimisti, nel cervello c’è una impronta originaria che ininterrottamente crea in me.
Questa energia creatrice si sprigiona se riusciamo a tenere lontano noi stessi…da noi stessi: ciò che non conosciamo è sempre superiore a ciò che conosciamo.
Un concetto che mi è molto caro è quello del percepire il nostro lato di vuoto, ovvero il poter essere presenti senza aver nulla da dire, ne a sé e nemmeno agli altri.
“Lascia cadere il secchio, cosicché l’acqua sfugga via, e con essa la luna. Solo questo ti permetterà di alzare lo sguardo e vedere la vera luna nel cielo; ma prima devi avere conosciuto il sapere del vuoto, devi lasciar cadere il secchio della tua mente, dei tuoi pensieri: non più acqua né luna. Il vuoto nelle mani” (Jung - Libro Rosso)
Il vuoto è visto come un lasciare spazio al nuovo che arriva, una dimensione di disponibilità per ciò che si desidera e una dimensione aperta alla creatività: scoprire ciò che sei, ciò che vuoi, ciò che ti piace e ciò che non ti piace.
Andare alla scoperta di te stesso, di pensieri nuovi, di atteggiamenti nuovi, nuove emozioni e nuove paure, nuove tristezze, e scoprire che queste, inaspettatamente, abitano dentro di te.
Scoprire i desideri di cui ti sei dimenticato.
Dedichiamoci ad osservare ed accogliere la nostra energia creativa che spesso ci sfugge, distratti dal quotidiano e dai pensieri.
Allora buone vacanze, e non solo in Agosto! Il mio augurio è quello di poter ritrovare un po’ di vuoto per accogliere il vero “noi stessi”


